Credits: © Consorzio del Vino Vernaccia di San Gimignano
Irina Guicciardini Strozzi è una figura di riferimento nell’universo enologico italiano. Presidente, dal giugno 2019, del Consorzio del Vino Vernaccia di San Gimignano, si occupa dell’azienda di famiglia, Tenute Guicciardini Strozzi, che nella Fattoria di Cusona a San Gimignano ha la sede principale, dedicandosi ai mercati esteri. L’abbiamo incontrata nella “sua” San Gimignano immersa nel suo ruolo istituzionale.
Chi è Irina e come vive quando non segue l’attività del Consorzio?
Ho vissuto varie vite nella mia breve vita. Ho una formazione artistica, ho seguito le orme di mia sorella, ballerina professionista. Anche io sono stata ballerina e pianista. Fin da piccole, però, grazie all’educazione che papà ci impartiva, siamo entrate a contatto con il mondo del vino, iniziando a degustare Vernaccia. Possiamo dire che al posto del sangue abbiamo questo vino. A 14 anni ho iniziato il mio primo tour di degustazione, proseguendo poi con tutta una serie di studi e viaggi volti a darmi la formazione necessaria per rientrare, nel 2010, in pianta stabile in azienda e seguirla con mia sorella. Ci occupiamo della parte export-marketing e dell’enoturismo”.
La sua vita è, innegabilmente, legata al territorio. Una donna, Letizia Cesani, l’ha preceduta nell’incarico di Presidente del Consorzio Vernaccia San Gimignano. Come e in che modo, ha caratterizzato questo mondo?
Wine Spectator ha definito la Vernaccia “la perla bianca in un mare di rossi”. A noi piace definirla come l’espressione femminile in un mare di rossi che si esprimono più al maschile. La precedente Presidente e il Consiglio hanno raggiunto obiettivi importanti, posizionando la Vernaccia a livelli di eccellenza qualitativa. Questo è un percorso da perseguire, ponendoci nuove sfide come far incontrare la Vernaccia al mondo e far incontrare alla Vernaccia il mondo. La Vernaccia racconta da oltre ottocento anni il territorio. Ogni produttore, con il suo lavoro, ci regala una propria interpretazione di questo vino molto apprezzato.
Come si racconta un vino bianco in un mondo di vini rossi?
Essendo una perla riesce a brillare in un mare di rossi. Chiaramente, è una realtà di nicchia ma che ha la sua importanza e il suo impatto economico per tutta la regione Toscana. Sempre più persone la conoscono e la cercano e ciò è incoraggiante. Si tratta di lavorare molto sul settore comunicazione, raccontando una realtà unica che si esprime al femminile e che, forse, può essere approcciata come ci si approccia a una donna sicura di sé, dal carattere forte ma che esprime sempre tutta la sua femminilità.
Cosa rappresenta l’anteprima per San Gimignano?
Rappresenta l’occasione per portare il mondo a San Gimignano. Un evento che riguarda non solo il Consorzio, ma tutta San Gimignano. La Vernaccia è la terza torre di questa cittadina. Un’ulteriore occasione per fare comunicazione sul territorio, cosa alla quale teniamo molto.
Come Presidente del Consorzio, quale ritiene sia il mondo migliore per supportare i vostri associati.
Supportiamo le aziende famigliari mettendo in pratica la promozione delle buone pratiche e delle buone politiche, promuovendola a livello internazionale con cura e passione.
Su cosa si fa leva per promuovere il vino e il territorio.
Dante. Egli è stato il miglior promotore della Vernaccia. Come Boccaccio. Un vino, già all’epoca conosciuto e apprezzato in tutta Europa. Veniva mandata anche al Papa in degustazione. Dunque, era già al tempo un vino di eccellenza. Pertanto, è la sua storia il suo primo biglietto da visita. La sua storia è unica.
Tracciando un bilancio il centro di divulgazione da voi aperto è stato un buon investimento. Poteva essere fatto qualcosa di più, cosa vorreste implementare?
C’è sempre modo per fare qualcosa di più. In generale, il progetto è stato un successo. A tre anni dall’apertura permette di captare quasi tutto il flusso turistico che arriva a San Gimignano (tre milioni di visitatori l’anno). Un progetto indovinato che consente di far conoscere la Vernaccia accompagnando il turista in un viaggio sensoriale unico nel suo genere, un’esperienza da vivere al meno una volta nella vita.
Le anteprime in Toscana sono un momento importante per la divulgazione del territorio. La formula operativa la soddisfa o potrebbe essere gestita in modo migliore?
La formula è vincente, ovvero, portare giornalisti da tutto il mondo e Italia a visitare le realtà delle nostre denominazioni. Anche la forma si è rivelata un successo. Tutti, e sottolineo tutti, lavoriamo coesi nell’obiettivo di promuovere la Toscana nel mondo attraverso le eccellenze del territorio.
I suoi progetti per la valorizzazione della Vernaccia in futuro.
Far conoscere ancor di più la Vernaccia nel mondo, rinnovandone interesse e domanda. Questo, dovrà essere fatto attraverso azioni specifiche e modulate per ogni Paese, cogliendo nuove opportunità in luoghi ancora poco “fidelizzati” come la Russia o il Canada.