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La Toscana con i suoi vigneti, oliveti, una natura generosa come le sue testimonianze artistiche e culturali, è una regione ad alta vocazione enogastronomica e ricca di percorsi sul tema a ogni latitudine.
La Strada del vino Terre di Arezzo promuove le eccellenze del territorio che dal Valdarno arriva fino ad Arezzo, caratterizzato da una varietà di paesaggi in cui vigneti e oliveti si alternano a monumenti e bellezze artistiche offrendo al turista un’esperienza a tutto tondo.
Scopriamo di più dalle parole di Alessandra Ferrati, segreteria organizzativa della Strada del Vino.
Da quando è nata la vostra Associazione a oggi quali obiettivi prefissati avete raggiunto e quali quelli ancora da raggiungere?
In questi venti anni abbiamo assistito a uno sviluppo in senso qualitativo della viticoltura aretina: nuovi protagonisti si sono affacciati nel panorama produttivo provinciale e altre realtà aziendali, già esistenti, hanno trovato il modo di consolidare e sviluppare la loro capacità produttiva, soprattutto in riferimento alla qualità delle loro produzioni. La crescita della Strada del Vino Terre di Arezzo è andata di pari passo con lo sviluppo qualitativo in viticoltura. La Strada è partita come momento di aggregazione dei produttori di vino delle Terre di Arezzo con un numero non elevato di soci. L’impulso che ha determinato la crescita, soprattutto, in qualità è venuto dalla Provincia di Arezzo e dalla Camera di Commercio di Arezzo che, da sempre, si adoperano per promuovere i prodotti aretini e per dare un assetto imprenditoriale alle aziende agricole senza, tuttavia, snaturarne il profondo legame con il territorio e con le tradizioni. Da una prima fase di aggregazione si è passati, quindi, a una seconda fase di proiezione esterna per cercare di incrementare la notorietà della produzione aretina. Infine, si è giunti a una terza fase, ovvero la fase dello sviluppo. La Strada è diventata un sistema territoriale e la sua prima funzione è quella di incrementare la cultura della qualità, guidare le aziende a esplorare nuovi mercati, sostanziare il rapporto tra vino e territorio, tra stile di vita e stile di vino. Il cambiamento risiede nel fatto che oggi c’è più cultura d’impresa, maggiore consapevolezza della qualità sia dei prodotti che dell’accoglienza, una coesione più forte tra gli operatori che si stanno facendo ambasciatori nel mondo delle Terre di Arezzo. Oggi, è possibile offrire al turista un’esperienza completa che parte dal vino e si allarga al paesaggio, al patrimonio artistico, alla buona qualità del vivere le Terre di Arezzo.
Attraverso quali servizi/attività promuovere la divulgazione delle specialità della regione, in particolare del vino?
La Strada del Vino Terre di Arezzo ha svolto una doppia azione di marketing territoriale: ha prima di tutto promosso la cultura di marketing (anche con specifici corsi) all’interno del sistema, svolgendo formazione e informazione delle cantine, dei ristoranti, degli agriturismo, costruendo il “network delle opportunità” per creare una rete territoriale che avesse standard di qualità condivisi ma anche prassi di rappresentazione e quindi di promozione omogenee. Poi, si è rivolta all’esterno. Lo ha fatto organizzando la partecipazione delle cantine alle maggiori fiere di settore in tutto il mondo (Prowein, London Wine Fair, Vinitaly, Vinexpo, Food Hospitality China), organizzando workshop con buyers esteri, press tour, lo fa intrattenendo rapporti con i media e utilizzando i Social Networks, lo fa pubblicando una mappa ed una guida su Wine Tour sul territorio, lo fa organizzando ad Arezzo e in tutta la Provincia manifestazioni ed eventi, lo fa proponendo appuntamenti di eccellenza con degustazioni dei vini aretini e corsi di avvicinamento al vino, lo fa, infine, diffondendo cultura del vino. Il ruolo è duplice: promuovere i vini ma promuovere anche il territorio per incrementare il turismo. Non esistono grandi vini senza grandi territori, ma poiché sappiamo che il vino è un potentissimo marcatore territoriale viene affidato alle etichette aretine di eccellenza il compito di rappresentare tutto il valore delle Terre di Arezzo.
Quali sono le peculiarità vinicole del vostro territorio?
Le Terre di Arezzo producono da sempre ottimi vini e le numerose denominazioni di origine controllata ne sono una testimonianza. I rossi da sempre sono i vini più noti ed apprezzati ma anche i vini bianchi danno grande espressione grazie alle terre, al sole ed alla passione di chi da generazioni ne cura la coltivazione e la produzione.
Il vitigno principe della nostra provincia è il Sangiovese, che dà il carattere alla maggior parte dei nostri vini e si riconosce per la sua tannicità e freschezza. A base Sangiovese sono i nostri principali vini: la DOCG Chianti e Chianti Colli Aretini, alcune tipologie della DOC Cortona, della DOC Valdichiana Toscana e della DOC Valdarno di Sopra.
Si sono poi diffusi anche vitigni a carattere “internazionale” come il Cabernet Sauvignon e il Merlot, che producono vini di grande potenza e ampiezza olfattiva e di intensa colorazione. Nei filari che per secoli hanno coperto le nostre colline, inoltre, sono sempre stati presenti vitigni “strani” e di alcuni di questi ancora oggi non sappiamo definire la varietà: sono i vitigni che, in passato, servivano da taglio al sangiovese ma che oggi hanno acquistato un valore d’eccezione. Oggi, grazie al recupero di questi vitigni autoctoni “storici” (come il Canaiolo, la Malvasia, il Foglia Tonda, il Pugnitello, il Colorino, l’Orpicchio, la Lacrima del Valdarno, la Barsaglina e tanti altri ancora), il Sangiovese ha ritrovato molti compagni di un tempo, e i vini con lo “spirito del luogo” sono sempre più diffusi e apprezzati.
Menzione speciale per il vino della tradizione: il Vinsanto, prodotto da uve lasciate appassire dopo la raccolta (in genere Trebbiano e Malvasia). Ad appassimento avvenuto le uve vengono pigiate e il mosto è trasferito in caratelli di legni vari e di dimensione variabile da cui era stato appena tolto il vinsanto della produzione precedente. Una volta sigillati, i caratelli sono collocati in genere in sottotetti dove le forti escursioni termiche estate-inverno giovano alla fermentazione. L’invecchiamento in caratelli va da tre a oltre dieci anni.
Può descrivere, in breve, la strada e quali territori di interesse culturale ed enoturistico essa attraversa?
Al paesaggio, tipicamente toscano ricco di vigneti, oliveti coltivazioni di tabacco, castagneti e boschi, si aggiungono le bellezze artistiche e archeologiche che si incontrano lungo tutto il percorso. Quindi, è vero che il profumo del vino sarà la nostra guida, ma allo stesso tempo saranno piacevoli delle variazioni: ecco allora il ruolo dei musei, dei programmi artistici o folcloristici, degli appuntamenti con la natura, delle visite ad altri tipi di aziende.
La Strada del Vino Terre di Arezzo attraversa il Valdarno caratterizzato da un’incredibile varietà di paesaggi: ai filari di viti su terrazzamenti con muri a secco, borghi e castelli si contrappone un paesaggio lunare di buche ed escavazioni, lasciato in eredità dall’attività mineraria a cielo aperto. Il percorso prosegue poi nel cuore della Valdambra con antiche abbazie e borghi incastellati sulle colline di oliveti centenari. La Strada del Vino si snoda poi lungo la Valdichiana teatro di splendidi panorami, ricco bellezze artistiche, un viaggio nel tempo dagli albori della civiltà, con il mondo dell’antico popolo degli Etruschi, ai capolavori pittorici del Rinascimento, tra le estensioni di vigneti ed oliveti e tra le imponenti case leopoldine, che raccontano le storie di questa valle bonificata dal Granduca Leopoldo. Giungiamo poi ad Arezzo: città medioevale, circondata da colline di vigneti ed oliveti, sorge al centro di quattro vallate ricche di storia, di cultura oltre che di prodotti agro-alimentari di altissima qualità. Da ricordare la famosa Fiera dell’Antiquariato che si svolge nelle strade del centro storico ogni mese, numerosi monumenti artistici, dove spiccano le opere di Piero della Francesca, Giorgio Vasari e Andrea della Robbia solo per citarne alcuni. Da Arezzo verso il Casentino risalendo l’Arno la valle, sinuosa all’inizio, si allarga poi in un perfetto anfiteatro appena mosso da dolci colline, fino ad arrivare nelle secolari foreste che coprono le montagne a nord della valle, dove è stato recentemente il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi; mentre proseguendo dal capoluogo verso la strada Provinciale Setteponti, che si snoda ai piedi del Pratomagno si incontrano bei vigneti su terrazzamenti, esempio di perfetta armonia fra l’uomo e la natura.
Percorrendo questo itinerario si avrà l’occasione di conoscere non solo i vini aretini, ma la gastronomia, la gente, l’ospitalità, le tradizioni, la natura, l’arte dalle quali emerge con evidenza l’alta qualità della vita nelle TERRE DI AREZZO.
La vostra Associazione organizza anche corsi di degustazione?
Più volte l’anno, vengono organizzati sull’intero territorio provinciale, in collaborazione con AIS Delegazione Arezzo, corsi di avvicinamento al vino. Ciascun corso prevede un ciclo di cinque incontri rivolti a tutti coloro che desiderano approfondire la propria conoscenza del vino. Il breve corso si esaurisce in poche lezioni e non pretende di sostituire un corso professionale di degustazione del vino certamente più impegnativo nei contenuti e nei tempi di frequenza.
Gli incontri risultano essere un importante veicolo di promozione delle aziende vitivinicole poiché fanno conoscere capillarmente le potenzialità e le ricchezze del nostro territorio.
La degustazione è anche un’occasione per far scoprire il legame tra prodotto e territorio, tra viticoltore e memoria storica, un’opportunità per avvicinare i consumatori ai produttori facendo conoscere e degustare i vini locali.
Ciascuna lezione ospita un produttore associato a Strada del Vino Terre di Arezzo che presenta la propria azienda e produzione facendo degustare uno dei tre vini presenti ogni volta.
Perché scegliere il percorso proposto dalla “Strada del vino Terre di Arezzo”?
La Strada del Vino Terre di Arezzo offre dei percorsi per circa 200 km che sono sintesi tra qualità dei prodotti, salvaguardia delle tradizioni e valorizzazione delle loro bellezze artistiche e paesaggistiche. Le aziende agricole, le strutture ricettive, i ristoratori, le botteghe di prodotti tipici, artigiani e associazioni culturali sono soggetti che per primi contribuiscono alla conservazione e alla trasmissione del paesaggio della cultura della nostra terra e soprattutto sono i veri protagonisti della Strada che potranno accompagnare il visitatore alla scoperta di questo meraviglioso ed emozionante percorso.