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Leggere il vino in epoca contemporanea, non è affatto un’attitudine esclusiva degli appassionati o dei professionisti del settore.
Il vino ha una storia talmente antica e affascinante che riguarda non solo l’atto finale, ovvero il prodotto, ma il territorio e la storia a esso connessa. Dunque, è un mondo che coinvolge i popoli e le civiltà di ogni epoca, come insegna la letteratura sin dai tempi più remoti.
Probabilmente, ad alcuni potrebbe apparire azzardato, in realtà, non stupisce che, in una Nazione con un’importante tradizione vinicola, esistano case editrici dedicate esclusivamente alla cultura vinicola. A questo proposito, Edizioni Ampelos (dal greco “vite”) è una realtà molto interessante con le sue pubblicazioni inerenti il mondo del vino.
Scopriamo di più dalla testimonianza di Andrea Fattizzo, editore di Ampelos.
Quando e da quale fortunata intuizione è nata l’idea di creare una casa editrice di vino?
Più che un’intuizione si è trattato di una riflessione scaturita dalle varie letture di testi in lingua straniera riguardanti il vino, molti di questi non erano mai stati pubblicati in Italia. Alcuni ci avevano appassionato al punto tale da valutare un’edizione italiana. Così, dopo un anno di approfondimenti del mondo editoriale abbiamo deciso di fondare Edizioni Ampelos con il desiderio di arricchire e dare il nostro piccolo contributo alla cultura del vino.
Non ci limitiamo, tuttavia, solo alla pubblicazione di opere tradotte. Abbiamo già avuto il piacere di pubblicare il primo libro di un autore italiano, sulla cui scia speriamo ne seguiranno altri.
Tra le pubblicazioni di Edizioni Ampelos vi sono alcuni tra i maggiori best seller contemporanei Internazionali. Attraverso quali criteri selezionate i testi, soprattutto stranieri?
La nostra idea è quella di approfondire varie tematiche della cultura del vino, dalle biografie di grandi personaggi ai manuali tecnici-divulgativi, ai saggi e, perché no, anche alla narrativa.
Siamo coscienti che il mondo del vino in generale è molto variegato e ricco di pubblicazioni interessanti. Noi ricerchiamo testi con cui completare e arricchire il panorama editoriale italiano sull’argomento. In alcuni casi ci facciamo proprio trasportare dalla curiosità e dalla passione di approfondire quanto letto in lingua originale.
Il lettore ideale, secondo la sua esperienza, è, prevalentemente, un esperto o nota un interesse anche da parte di appassionati poco esperti?
Sebbene ogni libro, fondamentalmente, abbia un target di lettori di riferimento, l’aspetto divulgativo di un libro può essere interpretato in maniera tecnica e scientifica o in maniera più sintetica e narrativa.
Ogni libro deve essere in grado di fornire stimoli e spingere il lettore ad ulteriori approfondimenti. Di conseguenza, ogni lettore decide il destino del libro, in funzione soprattutto del suo approccio.
Il nostro pubblico di lettori è vario e abbraccia sia i professionisti sia i semplici appassionati.
L’Italia del vino ha una reputazione di rilievo a livello Internazionale. Ciò, è merito non solo della qualità dei vini prodotti ma anche di una comunicazione efficace nel tempo e di alcune voci (scrittori, critici), Veronelli su tutti, che, nei decenni hanno raccontato il vino Italiano con autorevolezza. Oggi, queste figure mancano o crede vi sia chi possa narrare il vino Italiano con lo stesso successo?
Oggi, in Italia non mancano assolutamente i professionisti del vino, dai critici agli scrittori ai giornalisti. In realtà è cambiata la comunicazione del vino da un lato e il pubblico dall’altro. La comunicazione, infatti, oggi è più “veloce” e questo ha fatto diventare la discussione e il confronto altrettanto rapidi ma, sicuramente, meno ponderati, rispetto al passato. Questa rapidità, talvolta, esclude gli approfondimenti, facendo perdere quella fetta di lettori che si “accontenta di visualizzare” senza andare alla ricerca di una più profonda conoscenza.
Attualmente, sul fronte delle pubblicazioni specializzate quale, secondo lei, è la Nazione che ha più da raccontare e quella su cui la sua casa editrice intende puntare?
Oggi la tematica del vino e dei suoi potenziali approfondimenti, escludendo quella italiana, è secondo noi rappresentata da tre blocchi territoriali fondamentali: il mondo americano, quello anglosassone e quello francese. Ognuno di questi paesi interpreta in maniera leggermente diversa il rapporto con la cultura del vino: l’approccio americano è più pragmatico e scientifico, quello anglosassone più tecnico e divulgativo, quello francese più storico e appassionato.
Guardiamo con attenzione tutti questi paesi alla ricerca continua da un lato di novità editoriali interessanti e dall’altro alla ricoperta di pubblicazioni che, pur riguardando il passato, hanno ancora molto da raccontare; senza precludere nessun interesse futuro per realtà editoriali di altri paesi tutti da scoprire.
“Interpretare il vino attraverso i libri” è il mantra di Edizioni Ampelos. Naturalmente, i libri da voi pubblicati rispondono a tale caratteristica. Quale edizione straniera che non ha ancora pubblicato ma che le piacerebbe avere in squadra ha saputo “interpretare” il vino?
Siamo i figli di una generazione che ha sempre cercato l’approfondimento nei libri. La lettura sicuramente aiuta a comprendere meglio la tematica del vino e offre numerosi stimoli per incrementare la conoscenza. Oggi, la ricerca e l’approfondimento sono dotati di mezzi molto più veloci e in alcuni casi purtroppo approssimativi.
Sia nel panorama editoriale francese sia in quello anglosassone ci sono delle case editrici specializzate che offrono dei testi che hanno saputo “interpretare” il vino: purtroppo sarà impossibile pubblicarli tutti in Italia. Sicuramente, un libro che ci ha colpito molto per la sua interpretazione è stato Le secret des grands vins alchimiques -La quatrième dimension du vin dell’enologo francese Arnaud Immélé, che speriamo di pubblicare quanto prima in lingua italiana.