La zona dei Vini di Savoia copre cinquantasei comuni,ubicati nei dipartimenti della Savoia, dell’Alta Savoia, dell’Ain e dell’Isère. Un paesaggio montuoso tra i più affascinanti, dove le viti sono piantate a un’altitudine che va dai 250 metri ai 500 metri.
Questa regione, nata dal trattato di Torino del 1860, che possiede vigneti antecedenti alla colonizzazione romana, offre vari piccoli terroir piantati sui pendii.
Il clima è caratterizzato dalle influenze oceaniche a nord e mediterranee a sud, con gelate. Il risultato sono vini la cui personalità è proprio dettata dalla tipicità del clima.
Scopriamo di più dalle parole di Franck Berkules, Responsabile Comunicazione, Comité Interprofessionnel des Vins de Savoie.
Dalla nascita della vostra Associazione, Comitato Interprofessionale dei Vini della Savoia, quali obiettivi avete raggiunto e quali restano da raggiungere?
Animare un settore è una sfida permanente perché è necessario tenere conto delle evoluzioni del mercato, ma anche degli aspetti ambientali, sociali, economici o culturali.
Prendiamo l’esempio del consumo di vino in Francia che è continuato a diminuire, per cui è nostro compito reinventare, costantemente, nuovi modi di consumare, nuovi modi di comunicare i vini di Savoia nuovi modi di svilupparsi in Francia e all’estero. Penso, modestamente, che abbiamo portato a termine con successo questo passaggio, tra la tradizione vitivinicola, che deve continuare evolvendosi, verso nuove pratiche, verso nuovi orizzonti, verso nuovi consumatori.
Quali sono le peculiarità del territorio e dei suoi vini?
I Vini di Savoia non sono omologabili, sono tutti così diversi, tuttavia il terroir che li costituisce è designato come parte dei Vigneti di Montagna o, addirittura, altitudine eroica. Questo non è del tutto vero. Inoltre, i vitigni AOP difficilmente superano i 500 metri di altitudine. Se dovessimo descriverli in poche parole, dovremmo, piuttosto, parlare di vigneti dai versanti ripidi, modellati dall’uomo nel senso del pendio (pochi terrazzamenti) ai piedi delle Alpi nel cuore delle valli alpine. Sono proprio questi microclimi, a conferire ai vini un carattere molto particolare, con profili aromatici ariosi e franchi, eleganti e filanti, mai ostentati, sempre al limite, sulla linea di cresta.
Quali servizi/attività utilizzi per promuovere i vini della Savoia?
Il Comitato Interprofessionale Vini della Savoia è alla continua ricerca di strumenti di comunicazione, stiamo lavorando sull’immagine del nostro territorio con i media storici, giornali e radio. La nostra immagine collettiva è promossa sia dal Comitato Interprofessionale, in particolare sui social network, sia anche attraverso la nostra agenzia di stampa a Parigi. Anche grazie alla comunicazione dei settori amici (Formaggi e Frutta di Savoia ecc…) senza dimenticare la visibilità portata dalle agenzie turistiche e dal nuovo marchio Savoie Mont Blanc.
©VINS DE SAVOIE-Combe de Savoie Cr+®dit Photo savoie_interpro & Laurent Madelon
Può descrivere brevemente le aree di interesse culturale ed enoturistico della Strada del Vino della Savoia?
Da quasi quindici anni promuoviamo l’enoturismo attraverso la nostra Strada del Vino della Savoia. Il nostro impegno con il marchio nazionale Vignobles et Découvertes sta dando i suoi frutti, stiamo lavorando insieme alle destinazioni Coeur de Savoie e Aix Les Bains Riviera des Alpes per promuovere la destinazione Savoie Mont Blanc.
Oltre alla Strada del Vino della Savoia, la vostra Associazione è impegnata anche nella promozione della Strada Alpina dei Vigneti. Quali sono le caratteristiche di questa Strada del vino?
Siamo sempre posizionati da vicino o da lontano in progetti interregionali per conoscere e far conoscere il nostro vigneto. Recentemente siamo stati coinvolti nel progetto Alcotra Passerelle per promuovere una domanda fatta grazie a fondi europei il cui nome è Route des Vignobles Alpins. L’obiettivo è quello di attirare enoturisti e, quindi, generare attività culturale, economica e turistica tra i Savoiardi di Vignobles e le loro controparti, confinanti con l’Italia.