Vino & Altre Storie

Custoza: storia del vino del Garda

Written by Veronica Lavenia

Proviamo a compendiare il fenomeno Custoza? Un terroir di straordinaria complessità. Crogiuolo dove tantissime particolarità si fondono regalando un piacevolissimo vino di superiore armonia. Un vino nato cinquant’anni fa da tanti uomini di buona volontà molto diversi tra loro per carattere, attitudini e provenienza…”.

Così, scrivono Giovanni Boranga, Angelo Costacurta e Sergio Tazzer nel volume “Custoza. Il vino del Garda per il riscatto delle sconfitte risorgimentali” (Kellermann editore).

Il volume, prezioso per i contenuti di taglio storico-culturale, con una sezione dedicata all’aspetto puramente tecnico, è un omaggio a un vino che ha attraversato la storia dell’Italia, rappresentando l’anima del Garda.

Custoza, frazione di Sommacampagna, è la culla di un vino pregiato, nonché luogo in cui si consumarono, al tempo del Risorgimento, battaglie che videro sconfitti gli eserciti Piemontesi per mano delle forze Austriache. Triste testimonianza di questo importante momento della storia Italiana è l’Ossario che ospita i resti dei soldati deceduti nelle guerre d’indipendenza del 1848 e del 1866.

Il volume si apre con un dettagliato percorso storico che dalle note battaglie, inevitabilmente, si intreccia con le storie dei popoli del territorio.

“Il Custoza fresco e giovane, può senza smentita essere considerato tra i vini del Risorgimento nazionale: ristorò gli sconfitti, rianimò i vincitori, rievoca ancora coinvolgenti vicende di epos nazionale.  Un vino generoso come generosi furono i soldati, da una parte e dall’altra, che-obbedendo agli ordini-combatterono per le loro bandiere sulle colline moreniche gardesane di Custoza, nelle terre di Sommancampagna, di Valeggio, di Villafranca, di Bussolengo e di Sona”.

Dal territorio teatro di battaglie ai vitigni che, oggi, rendono speciali per motivi ben più piacevoli, quello stesso territorio.

“L’ambiente gardesano è non solo piacevolissimo ma, per quanto riguarda l’areale del Custoza e del Bardolino, anche molto variegato non solo da punto di vista pedologico (…) ma anche da un turbine di situazioni specifiche originate dalla distanza del lago, dalla posizione della morena nel gioco delle correnti aree e dall’esposizione del vigneto e dalla fertilità del suolo agrario”.

©KELLERMANN EDITORE

Gli autori pongono l’accento sul passaggio dalle vecchie alle nuove vigne, sulle uve attuali e della storia, descrivendone e caratteristiche. Non manca il racconto, con interessanti aneddoti, che portò al passaggio verso la DOC e alla creazione, nel 1972, del Consorzio Tutela Vino Custoza DOC.

“Il vino Custoza DOC è un vino dal colore giallo paglierino, dal profumo fruttato, leggermente aromatico, dal gusto sapido, morbido, delicato, di giusto corpo, con una gradazione minima di 11 gradi (…). La sua ricchezza e peculiarità risiedono proprio nell’armonia del blend  delle diverse varietà di uve che si sono selezionate, ciascuna delle quali completa e arricchisce l’altra”.

Il volume si completa con delle informazioni riguardanti le tradizioni enogastronomiche del territorio, con, in aggiunta, alcuni consigli su cosa visitare nelle terre di Custoza.

© Kellermann Editore

La collana “Grado Babo” arricchisce la sua collezione con un’altra pubblicazione di importante valore culturale.

About the author

Veronica Lavenia

PhD.
Writer, book author, essayist and magazine contributor, some of her works have appeared in the most popular International magazines.
Digital Content Manager and Communication Manager at "The Wolf Post", since the birth of the platform.

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