La cosiddetta viticoltura eroica appartiene ad alcune regioni le cui estreme caratteristiche geografiche (come le forti pendenze, che superano il 30% e possono arrivare fino all’85%) rendono il lavoro in vigna (interamente manuale) un’attività molto impegnativa e rischiosa.
Nota come viticultura di montagna, l’appellativo eroica indica l’audacia di chi opera su terreni così impervi (attualmente, nel mondo si stima siano circa un 5% le cantine produttrici di vini da viticultura eroica) per la cui tutela, nel 1987, nasce il CERVIM (Centro di Ricerca, Studio, Salvaguardia, Coordinamento e Valorizzazione della Viticoltura di Montagna e dei pendii ripidi). Un ente internazionale che, tra l’altro, stabilisce i requisiti necessari per definire un vigneto eroico. L’altezza è uno di questi (superiore a 500 metri), così come la pendenza, sempre maggiore del 30% e ancora: lavoro manuale e non meccanizzato, nonché l’ubicazione del vigneto su pendii e/o terrazzamenti, l’utilizzo di vitigni rari e autoctoni o le caratteristiche che possono derivare dalle condizioni climatiche estreme di ciascuna regione.
La Spagna possiede una cultura vitivinicola eroica di rilievo, sparsa lungo tutto il territorio iberico.
Le Isole Canarie sono uno degli esempi di viticultura eroica più suggestiva con zone di alta quota di circa 1700 metri sul livello del mare e pendii superiori al 30%.
In particolare, Lanzarote è uno spettacolo della natura con i suoi vigneti ubicati su pendii vulcanici a base della varietà Malvasía de Lanzarote. Alcuni vigneti sono interrati in fosse di cenere vulcanica, come accade nella zona di Geria dove lo spessore dello strato di lapilli raggiunge anche i tre metri di altezza.
Nella zona di Tinajo e Haría, viene utilizzato il sistema di fossati, perimetrali in tutto il terreno. Lo strato di lapilli in questa zona è minore, soprattutto ad Haría (fonte DO Lanzarote). Lanzarote è un paesaggio unico al mondo dove il lavoro in vigna è, inevitabilmente, manuale e molto faticoso.
Priorat, in Catalogna è un’altra zona vitivinicola Spagnola “eroica” con pendenze fino al 60% e viti centenarie.
La Denominazione di Origine Qualificata Priorat copre appena 20.000 ettari di territorio e solo 1.600 sono vitati. La produzione ridotta è compensata da vini di pregio, apprezzati per la loro personalità e complessità.
La viticoltura “eroica” di Priorat si distingue per una scarsa meccanizzazione, per vigneti di piccole dimensioni, di solito organizzati a terrazzamenti, per condizioni meteorologiche avverse.
La coltivazione della vite è distribuita ad altitudini che vanno dai 100 metri sul livello del mare nelle parti inferiori dei comuni di Bellmunt del Priorat e Molar, ai 750 metri nelle parti più alte della contrada Morera di Montsant e Porrera- spiega il Consiglio Regolatore della DOC Priorat. La configurazione delle colture è caratterizzata da pendenze che nella maggior parte dei casi superano il 15% e alcune aziende raggiungono il 60%. La geografia tortuosa di questa zona rende necessario coltivare il vigneto in pendii (“coster” in catalano), alcuni dei quali non consentono l’accesso meccanico. Per questo motivo operiamo seguendo le forme di coltivazione più tradizionali. Il paesaggio generato da questi vigneti è una delle caratteristiche del Priorat, che gli conferisce questa spiccata personalità e identità.
La Ribeira Sacra, in Galizia, tra le province galiziane di Ourense e Lugo, occupa un’estensione di vigneti di circa 2.500 ettari. La maggior parte di questi vigneti sono disposti su terrazzamenti stretti, costruiti sui pendii che raggiungono una pendenza dell’85%, caratteristiche che rende la Ribeira Sacra una delle regioni più rappresentative a livello mondiale della Viticoltura Eroica. Tale peculiarità, unità alle caratteristiche peculiari di suolo e clima rendono davvero particolari i vini della zona.
Altrettanto degna di nota è la, ancora poco nota, viticultura eroica di Cangas del Narcea nelle Asturie, la più piccola delle DO Spagnole.
Non è la Natura che si adatta all’uomo ma il contrario, soprattutto nel caso della viticoltura eroica dove le mani sono il solo mezzo per curare i vigneti e dove la fisicità è il valore aggiunto.
La tecnologia (come i droni, ad esempio) è un aiuto non indifferente per mantenere il patrimonio vitivinicolo eroico.
Le sfide per il futuro di queste realtà sono molteplici. Affinché la viticultura eroica possa proseguire negli anni occorre formare generazioni di professionisti sempre più specializzati e informare gli utenti appassionati in modo che scelgano le mete “eroiche” anche per un enoturismo differente.
La Spagna, con investimenti importanti in ambito vitivinicolo (divulgazione, scuole di enoturismo…) ha accolto la sfida per mantenere sempre viva la viticultura eroica simbolo di una nazione con una storica trazione vinicola.