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Credits: Luca Cantelli Enologo
“The Wolf Post”, ha già evidenziato, in precedenti interviste, quanto il cambiamento climatico fosse una realtà con cui confrontarsi oggi e non più domani.
L’estate 2022 sarà ricordata in Europa, in particolar modo, nel versante meridionale del Continente, come la più calda e siccitosa. La differenza rispetto ad altre stagioni, come la scorsa estate, risiede nella durata delle temperature elevate.
La siccità mette a dura prova l’agricoltura e il settore vitivinicolo non è escluso. In Italia, il Nord deve confrontarsi con una realtà nuova come il razionamento dell’acqua. Le prossime estati potrebbero esser ancora più calde.
Le sfide per l’enologo sono molteplici. Alla figura cruciale del settore chiediamo un pensiero sul tema e sulle problematiche attuali.
Il pensiero dell’enologo Luca Cantelli.
Estate 2022: quali difficoltà, dovute alla siccità e al perdurare del caldo, stai riscontrando nel tuo lavoro, attualmente?
Pur essendo una estate con temperature sopra la media da ormai due mesi, le viti hanno reagito bene allo stress termico, con abbondante produzione e una equilibrata parete fogliare, senza particolari criticità. Preoccupa la scarsità di precipitazioni, che soprattutto nella fascia costiera della toscana, mancano da tre mesi. Speriamo che qualche pioggia ci faccia arrivare alla vendemmia serenamente.
Come stai affrontando le eventuali emergenze, anche in vista della vendemmia?
La corretta gestione del suolo e della parete fogliare sono strumenti necessari per limitare i danni da stress idrico e termico. Grazie all’ausilio di idrolizzati proteici (biologici) contro gli stress abiotici, ormai da anni, si riescono a portare i vigneti alla vendemmia limitando le criticità dovute al clima. Nel nostro Centro Enologico siamo stati tra i primi promotori dell’utilizzo di questi prodotti, partecipando a sperimentazioni con Università già dal 2014.
Il risparmio idrico, anche attraverso la creazione di invasi è sempre più frequente ed andrebbe maggiormente incentivato. Chi ha possibilità di creare pozzi per l’irrigazione, deve poi saper gestire al meglio questa pratica, lasciata troppe volte al caso.
Differenze di criticità tra vigneti del nord e del sud (abituati, questi ultimi, a temperature estreme e siccità)?
È noto a tutti che lo spostamento della viticoltura a nord di 30-40 km ogni dieci esista e che gli impianti del nord stiano utilizzando portainnesti che prima erano prettamente da vigneti del sud Italia. Anche la gestione del suolo e della chioma sta gradualmente cambiando.
Come si adatta il tuo lavoro in vista di tempi in cui il clima, tanto in estate come in inverno, condizionerà sempre più (e non positivamente) il lavoro degli imprenditori agricoli?
Il consulente deve promuovere tutte le pratiche agronomiche volte al risparmio idrico, alla corretta gestione del vigneto, per far si che l’imprenditore abbia gli strumenti adatti per affrontare i cambiamenti climatici.