Vino & Altre Storie

Nicola Angiuli: Wine Export tra presente e futuro

Written by Veronica Lavenia

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Tra gli importatori di vino Italiano negli Stati Uniti, Nicola Angiuli è uno dei più influenti. Nel 1999, con Alessandro Francoli, ha fondato Francoli USA e, da allora, Angiuli ha posizionato oltreoceano alcune tra le migliori etichette Italiane, confermandosi, anno dopo anno, una figura di rilievo per le cantine che vogliono entrare nel competitivo mercato statunitense.

Nelle interviste rilasciate a “The Wolf Post”, Nicola Angiuli ha sempre offerto un punto di vista obiettivo, critico ma anche propositivo, frutto di esperienza e capacità di guardare “oltre”. A lui abbiamo chiesto un bilancio sul 2022 e quali prospettive per il 2023.

©Nicola Angiuli

Con una pandemia “sotto controllo”, il 2022 avrebbe dovuto essere l’anno della ripresa per il commercio Internazionale. Il conflitto, ancora in corso, ha avuto e sta avendo conseguenze importanti sul fronte dei prezzi e sulla difficoltà di reperire le forniture. Cosa è cambiato, rispetto alla nostra ultima intervista su questo fronte nel mondo del vino, in particolare per l’export Italiano negli USA? 

La sfida più difficile è data dai prezzi delle materie prime, che, contrariamente alle previsioni di inizio 2022, sono aumentati. La Guerra tra Russia e Ucraina ha, poi, contribuito a incrementare i costi dell’energia, che hanno inciso sia sui prezzi delle materie prime ma anche sui prezzi di produzione del prodotto finale. Rispetto alla nostra ultima intervista direi, quindi, che da un lato la situazione a livello di costi e reperibilità delle materie prime è peggiorata; dall’altro invece si è riscontrato un incremento della domanda di Made in Italy e speriamo che questo aumento coinciderà presto con un aumento nella disponibilità di materie prime.

Il mercato Statunitense si conferma come il più conteso e il principale mercato del mondo, soprattutto nel settore vinicolo. Come si sono collocati  i vini Italiani, secondo la tua esperienza, nel 2022 e quali le maggiori Nazioni concorrenti?

Nel 2022, c’è stata una ripresa per quanto riguarda il mercato dei vini italiani. Per quanto concerne la la concorrenza, bisogna tenere conto di diversi fattori qui: l’amministrazione Biden ha tolto le tariffe imposte da Trump sui vini Spagnoli, Francesi e Tedeschi, tariffe che non toccavano il vino italiano e che, quindi, rendono questi vini nuovamente competitive.

Gli Stati Uniti, si confermano, comunque, un produttore di vino e i vini americani sono i principali concorrenti dei vini non solo italiani, ma europei.

Il nostro punto forte è che il primato dell’Italia nella biodiversità del vino è superiore alla biodiversità che si trova nei vigneti dei suoi principali concorrenti.

©Nicola Angiuli

Quale il bilancio per FRANCOLI USA per il 2022 e quali sfide per il 2023?

Il 2022 sarà chiuso in positivo sia da Francoli USA che anche da altri importatori.

Le sfide che vedo per il 2023 sono diverse. La prima, a parer mio, è che il cambio tornerà a favore dell’Euro, indebolendo il potere d’acquisto del Dollaro, perché i tassi d’interesse americani non saliranno ulteriormente. Potrei anche sbagliarmi, non sono un economista, anzi spero di sbagliarmi in quanto un Dollaro forte favorisce l’importazione.

Un’altra sfida riguarda la carenza delle materie prime. Spero vivamente che i produttori in Italia si siano organizzati nel frattempo e che abbiano fatto delle scorte per evitare di dover aspettare ancora mesi prima di ricevere del vetro o dei tappi. Se così  non fosse questo sarà un problema. La sfida maggiore sarà quella dell’inflazione, non solo in America, ma anche nel resto del mondo.

©Nicola Angiuli

In una visione più ampia, nonostante sia difficile fare previsioni in tempi instabili come quelli attuali, quali previsioni per l’export di vino Italiano oltreoceano per il 2023?

Le mie previsioni sono ottimiste: abbiamo superato la pandemia, già sappiamo che reperire materie prime. Certo, è complicato, ci stiamo preparando per un’inflazione e questo fa sì che sia noi che i produttori possiamo iniziare a prepararci e non essere colti alla sprovvista. Se ci si prepara per tempo, il 2023 potrà essere un anno molto buono, nel quale ci sarà una ripresa di vini come Prosecco, il Pinot Grigio, i vini toscani, i vini piemontesi. Sto notando notando che gli americani stanno iniziando a conoscere e apprezzare i vini meridionali.

©Nicola Angiuli

Un vino Italiano che quest’anno ti ha dato particolari soddisfazioni e uno sul quale punti per il 2023?

Più che del vino vorrei parlare dei superalcolici, perché sto notando un boom dei superalcolici italiani, includendo le Grappe. Ai superalcolici aggiungerei anche il Vermouth, usato molto nei Negroni, cocktail di moda. Se dovessi scegliere un vino che mi sta dando soddisfazione direi il Susumaniello. Nel 2023, punterei sul Sagrantino, con tutti gli altri grandi vini dell’Umbria.

About the author

Veronica Lavenia

PhD.
Writer, book author, essayist and magazine contributor, some of her works have appeared in the most popular International magazines.
Digital Content Manager and Communication Manager at "The Wolf Post", since the birth of the platform.

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